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martedì 10 agosto 2010

Le porcate del Delinquente N° 1 della politica italiana

Riporto qui questo fantastico pezzo trovato a questo indirizzo:
http://veritaedemocrazia.blogspot.com/p/tutte-le-porcate-di-berlusconi.html

Tutte le porcate di Berlusconi
di Michele


Berlusconi e i suoi sodali sono un male per l’Italia sostanzialmente per le seguenti tre principali ragioni:

1) Berlusconi dal punto di vista etico e morale rappresenta il peggio della cultura moderna;

2) Berlusconi sta attentando ai principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione facendo leggi a proprio uso e consumo;

3) questo governo fa quasi esclusivamente leggi a favore dei più potenti, ricchi e corrotti, leggi per curare gli interessi aziendali di Berlusconi, per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi, senza preoccuparsi dei precari, dei disoccupati, delle famiglie più povere.

Ecco un elenco, in ordine temporale, per chi non ricorda o non sa quali e quanti loschi provvedimenti, spesso tenuti nascosti dalla disinformazione televisiva, Berlusconi e i suoi sodali hanno preso dall’inizio della legislatura, mettendo da parte la questione etica, morale, e i problemi giudiziari del premier:

1) Berlusconi appena tornato al governo ha abrogato norme di contrasto all'evasione fiscale varate dal governo precedente.

2) Ha abolito i tetti agli stipendi dei manager pubblici varati dal precedente governo.

3) Ha abrogato le norme più restrittive varate dal precedente governo sull'utilizzo dei voli di stato.

4) Ha cancellato la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco” (pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento dell'assunzione, così da poter poi ricattare e licenziare il lavoratore in qualsiasi momento.

5) Non si è detto che i debiti di Alitalia sono finiti tra i debiti dello stato ma si è parlato di un fantomatico salvataggio da parte del “messia” Berlusconi che invece l'ha svenduta ai loschi personaggi della Cai.

6) Si è nascosta la gravità della proposta di legge blocca-intercettazioni, che favorisce i delinquenti e mette il bavaglio al diritto di cronaca.

7) Si sono nascosti i tagli che sono stati fatti alla scuola (150 mila posti di lavoro in meno in 3 anni) e all'università facendo passare una legge di bilancio come riforma.

8) L'Italia è stata condannata a pagare una multa di 350 mila euro per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della direttiva europea a partire dal 1° gennaio 2009 e con effetto retroattivo fino al 1° gennaio 2006 (circa 130 milioni di euro all'anno) perché Rete 4 trasmette in modo abusivo sulle frequenze analogiche che spettano ad Europa 7.

9) Il governo Prodi aveva già detratto di 200 euro l’Ici a tutte le prime case, escluse ville e castelli, con la Finanziaria del 2008, mentre Berlusconi ha completato togliendo l’Ici alle famiglie più ricche e benestanti che non ne avevano certamente bisogno.

10) Dopo essere stata rinviata per due volte, il primo gennaio 2010 è entrata in vigore la class action, ma risulta fortemente debilitata rispetto alla vera class action come negli Stati Uniti. Infatti: si è deciso che i creditori di Parmalat e Cirio non potranno essere risarciti dato che non sarà retroattiva; le associazioni dei consumatori non avranno la possibilità, come previsto inizialmente, di farsi promotori delle azioni legali, ma solo di ricevere il mandato dai cittadini danneggiati; i cittadini danneggiati devono vantare dei "diritti identici", non basta che siano omogenei; niente azione collettiva contro le società di revisione, amministratori delle società quotate e agenzie di rating; non sarà possibile ricevere un risarcimento che vada oltre al danno subito, il cosiddetto “danno punitivo”; la parcella degli avvocati che seguono la causa potrà essere incassata solo in caso di vittoria; la class action nella P.A. non prevede risarcimenti, come nel caso dei ricorsi collettivi nel settore privato, ma punta solo al miglioramento nella produzione del servizio, correggendone le eventuali storture.

11) Sono state rinviate alcune norme sulla sicurezza del lavoro presenti nel T.U. ed è stato approvato un decreto correttivo al Testo Unico sulla sicurezza, che fu varato dal Governo Prodi, il quale peggiora gravemente il testo, abbassando di fatto le tutele per i lavoratori.

12) Si è dato il via alla privatizzazione dei soggetti che gestiscono beni pubblici come l’acqua, in particolare con il decreto Ronchi, che stabilisce almeno il 40% di partecipazione del capitale privato nelle società miste pubblico privato oppure che la gestione del servizio idrico debba essere affidato ad un soggetto privato scelto tramite gara, viene sancita l’espropriazione della gestione del servizio idrico agli enti locali con tutto vantaggio per i privati.

13) Si sono dati aiuti alle banche tramite l'emissione dei cosiddetti Tremonti Bond e, contemporaneamente, non sono stati trovati soldi per i precari.

14) Le bugie e promesse non mantenute ai terremotati abruzzesi:
− il governo si è preso il merito per la consegna delle prime case a Onna che invece sono state realizzate con i fondi raccolti dalla Croce Rossa; si tratta delle prime case di legno per le quali la Croce Rossa ha impiegato 5 milioni e 200 mila euro: 94 unità abitative costruite per iniziativa della Protezione civile su progetto realizzato dalla Provincia autonoma di Trento.
− niente rimborso totale per la ricostruzione di tutte le abitazioni (il governo copre solo un terzo della cifra totale a fondo perduto, il resto deriva da un mutuo a tasso agevolato e dal credito d’imposta);
− a partire dal 1° luglio 2010 è ripreso il normale pagamento delle tasse e dal 1° gennaio 2011 si dovranno restituire per intero, in 120 rate mensili, le imposte non versate nei mesi di sospensione, ovvero un trattamento molto peggiore rispetto a quello riservato per i terremotati del Molise, delle Marche e dell’Umbria;
- dopo oltre un anno di distanza dal terremoto, il centro storico dell'Aquila è ancora chiuso ai cittadini e la ricostruzione non è iniziata.

15) Berlusconi si è fatto approvare dalla sua maggioranza e governo il lodo Alfano, una legge sull'immunità per le alte cariche dello stato, dichiarata incostituzionale, fatta per risolvere i propri problemi giudiziari, che gli ha consentito di stralciare la sua posizione nel processo a carico suo e di Mills, e lo stesso lodo Alfano è servito al sig. Berlusconi per rinviare il processo a suo carico per diffamazione nei confronti di Antonio Di Pietro.

16) Il consiglio di ministri non ha voluto sciogliere il consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, diversamente da quanto fatto per altri comuni, nonostante vi siano stati 17 arresti il 6 luglio 2009.

17) È stata approvata la norma sullo “scudo fiscale” (riciclaggio di stato) che aiuta i criminali a “lavare” il denaro sporco e ad assicurare loro l’impunità.

18) È stata approvata una norma che riduce il potere di indagine e il campo di intervento della Corte dei conti.

19) Con il “piano casa” viene autorizzata la cementificazione selvaggia del territorio e si favoriscono gli affari della criminalità organizzata che mette le mani sugli appalti.

20) Il governo Berlusconi ha emanato norme contenute nel pacchetto sicurezza, fortemente criticate da “Famiglia Cristiana” e da autorevoli esponenti della Conferenza Episcopale: norme razziali sull’immigrazione che equiparano il clandestino ad un delinquente e l’istituzione delle ronde, per un megaspot a favore del governo, cavalcando l’onda emotiva esasperata dalla visibilità data dai media ad alcuni episodi avvenuti in un particolare periodo (gli stupri mica sono finiti, perché non se ne parla più come prima?); si istituiscono le ronde, che sono totalmente inutili, mentre sono stati tagliati i fondi alle forze d'ordine, sono stati tagliati 7.900 cancellieri e 1.800 ufficiali giudiziari al funzionamento della giustizia (manca persino la benzina per le volanti): che modo è di fornire la sicurezza?

21) Il governo Berlusconi ha approvato una leggina ad personam per Corrado Carnevale (quel magistrato che fu noto come "l'ammazzasentenze", per via dei processi di mafia che annullava dalla Suprema corte per vizi formali) per consentirgli di ricoprire l'incarico di primo presidente della Cassazione alla veneranda età di 80 anni anche se i colleghi vanno in pensione a 75.

22) Sono stati ridotti gli ecoincentivi cioè le detrazioni sui lavori di riqualificazione energetica sulla casa (impianti solari termici, impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, finestre con doppivetri,ecc...) introdotti da Prodi con la Finanziaria 2007 e confermati sempre da Prodi con la Finanziaria 2008.

23) E’ stato rinviato prima di un anno, e poi ancora di un anno, l'obbligo per gli edifici di nuova costruzione d’essere alimentati con «impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili» per una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità abitativa previsti dal governo Prodi nella legge finanziaria per il 2008.

24) Il governo Berlusconi ha stabilito che l’Italia stanzierà 5 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni al dittatore libico Gheddafi a titolo di risarcimento per i danni causati durante l’occupazione coloniale in cambio di un controllo dei flussi migratori, però si stanno attuando respingimenti dei barconi carichi di naufraghi e rifugiati in attesa di asilo, violando le norme del diritto internazionale; inoltre, da un documentario di Gatti sull’Espresso, risulta che gli immigrati bloccati in Libia dall'accordo Roma-Tripoli vengono abbandonati nel deserto ai confini col Niger e di fatto ciò rappresenta una forma di condanna a morte.

25) Berlusconi ha risolto il problema della spazzatura a Napoli?
Tutto falso ovviamente.
Innanzitutto il problema non è risolto, al momento è stato possibile ripulire le strade della città, mentre in alcune zone della provincia ci sono ancora cumuli di spazzatura per la strada, grazie all'apertura delle discariche di Savignano Irpino e Sant'arcangelo Trimonte, stabilite con l'ordinanza del 5 marzo 2008 fatta da Prodi. Poi è stata realizzata una discarica a cielo aperto in un’area denominata “sito di interesse strategico nazionale” in località Ferrandelle, che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise.
Inoltre Berlusconi ha millantato anche la realizzazione dell’inceneritore di Acerra, che era già in fase di ultimazione quando è tornato al governo, ma c'è da ricordare che è adibito per bruciare solo le ecoballe, mentre dalla denuncia del sindaco di Acerra, nell’inceneritore viene bruciato qualsiasi tipo di rifiuto; ciò sta mettendo in grave pericolo la salute dei cittadini di Acerra. Da ricordare che dal 2001 al 2006, il governo Berlusconi non si è occupato per niente dei problemi di Napoli e della Campania.

26) È stato abrogato l'obbligo di allegare all'atto di compravendita (o di locazione) di un immobile l'attestato di certificazione energetica che andava incontro all'interesse di acquirenti e inquilini di conoscere l'efficienza energetica di un'abitazione prima dell'acquisto.

27) Il governo Berlusconi ha introdotto la “Tassa Sky” ai quasi 5 milioni di abbonati Sky raddoppiandogli l’Iva sull’abbonamento.
Siccome in questi anni Sky stava crescendo e stava facendo concorrenza a Mediaset rubandogli telespettatori e quindi introiti pubblicitari, il premier ha pensato bene di approvare una nuova leggina (in conflitto di interessi) per tirare una bella mazzata agli abbonati Sky così da fargli disdire l’abbonamento e ridimensionare Sky a favore di Mediaset e a scapito del pluralismo e della concorrenza.

28) Il governo ha reintrodotto l'obbligo dei bollini Siae tramite decreto nonostante una sentenza contraria della Corte Europea.

29) Il governo Berlusconi decide di puntare sulla tecnologia nucleare di terza generazione che è obsoleta ed antieconomica, oltre ad essere pericolosa socialmente e per l’ambiente, che sarà un affare per le lobby francesi e non potrà portare alcun beneficio nell’immediato, visto che per costruire una centrale nucleare occorrono 10 anni.

30) Il governo Berlusconi dice no al solare termodinamico con l’approvazione della mozione n° 1-00155 di D’Alì, Gasparri, e sposta gli investimenti dal solare termodinamico al nucleare.

31) Il ministro della Cultura Bondi ha rifinanziato per il 2009, con soldi pubblici, la Fondazione Craxi, cioè la fondazione in memoria di un politico corrotto, morto latitante con due sentenze definitive di condanna a complessivi 10 anni di reclusione.

32) Il governo ha congelato gli 800 milioni di euro che aveva promesso di stanziare per la diffusione della banda larga.

33) L'emendamento n. 2.1385 alla Finanziaria per il 2010 riscrive buona parte degli articoli del Testo unico delle spese di giustizia (dlgs 115/2002) e aumenta il costo della giustizia per molte cause, ad esempio 38 euro in più per ogni ricorso al giudice di pace per multa.

34) Nella finanziaria 2010 sono stati varati tagli agli enti locali, danno che si aggiunge alla beffa delle sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilità interno.

35) L’articolo 2 comma 23 della legge Finanziaria 2010 stabilisce che le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni alimentata con soldi pubblici che fa affari privati. Questa spa potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto. Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali.

36) Nella Finanziaria 2010 sono state introdotte norme finalizzate a condonare gli abusivismi edilizi attraverso il sequestro dei locali da parte dell’amministrazione pubblica e la loro locazione agli abusivi stessi in una sorta di subaffitto di Stato.

37) I beni confiscati alla mafia potranno essere ricomprati dalle organizzazioni criminali tramite aste pubbliche avvalendosi di banali prestanome.

38) Nella Finanziaria 2010 non sono state finanziate alcune infrastrutture strategiche, come il completamento dell’alta velocità ferroviaria o i sistemi di trasporto urbano su rotaie, ma sono stati stanziati 470 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, che appare sempre più un’opera inutile visto che mancano gli adeguati collegamenti stradali sulla terraferma.

39) La manovra Finanziaria 2010 trascura le famiglie colpite dal disastro di Messina, dimentica la famiglia non prorogando il bonus, non cita nemmeno i più poveri. È previsto per il 2010 un decremento del Fondo per l'occupazione di 100 milioni di euro e mancano interventi per sostenere il potere d’acquisto dei redditi bassi e delle pensioni. Per non parlare dei terremotati de L’Aquila, chiamati a restituire il 100% delle tasse sospese. Il capitolo più pesante, dal punto di vista finanziario, è l’assenza di risorse per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti.

40) Lo stanziamento dei 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, che nella Finanziaria 2010 era stato inizialmente soppresso, è affidato al recupero dei fondi provenienti dallo scudo fiscale. Inoltre dallo scudo fiscale fondi per 130 milioni nel 2010 per il sostegno alle scuole non statali.

41) Con il decreto del ministro Bondi del 30 dicembre 2009, il governo estende a tutti i prodotti elettronici dotati di memoria il cosiddetto “equo compenso”, somma che i produttori di beni tecnologici devono versare a Siae, a “compenso” della copia privata che l’utente può fare utilizzando i supporti di memoria; l’equo compenso ha fatto aumentare il prezzo di tali prodotti. Prima di tale decreto, l'equo compenso era gravato, così come in altri paesi d’Europa, solo su supporti (cd, dvd) e su masterizzatori. L'assurdo è che in Italia l'industria o i consumatori finanziano Siae anche per prodotti che non c'entrano nulla con la copia privata, o che c'entrano solo marginalmente.

42) Non è stato restituito il fiscal drag degli ultimi due anni e sono stati svuotati, mediante il click day, i crediti di imposta per ricerca e innovazione, e per gli investimenti nel Mezzogiorno.

43) Il disegno di legge voluto dal ministro Gelmini stabilisce tagli indiscriminati alla ricerca e aumenta la precarietà dei ricercatori con la figura del ricercatore a termine e con la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori, invece di prevedere per i precari reali sbocchi in ruolo e per i ricercatori il pieno riconoscimento del loro ruolo docente.

44) E’ stato approvato il ddl sul lavoro, che contiene norme sull'arbitrato per risolvere le controversie di lavoro e indebolisce o vanifica l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Così, dopo l'eliminazione delle misure sulle dimissioni in bianco, le deroghe alle norme e l'indebolimento delle sanzioni sulla sicurezza sul lavoro, la rimozione dei limiti ai contratti a termine, il re-inserimento dei contratti a chiamata, la cancellazione della responsabilità in solido dell'appaltatore con il sub-appaltatore per arginare il lavoro nero, si arriva persino a smantellare le tutele contro gli ingiusti licenziamenti.

45) La decisione del Cda della Rai, che è a maggioranza berlusconiana, di sospendere i programmi di approfondimento politico in campagna elettorale è una grave violazione del diritto dei cittadini ad essere informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di dare un’informazione plurale e corretta.

46) Con il decreto Romani, viene tagliato di un terzo lo spazio pubblicitario per Sky, e viene premiata invece Mediaset trasformando le televendite in programmi, e non più in spazi pubblicitari. Aumenta perciò la pubblicità che le reti del Biscione potranno mandare in onda a scapito di Sky. Il decreto interviene anche sulla rete, equiparando alcuni siti web, considerati “servizi audiovisi”, che trasmettono video in streaming, ai canali tv.

47) E’ stato approvato il cosiddetto legittimo impedimento, che andrebbe definita legge scansa processi per Berlusconi e i ministri. Saranno oggetto di legittimo impedimento a sottrarsi alle convocazioni in sede giudiziaria anche tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo. A certificare che esiste un impedimento "continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la Presidenza del Consiglio.

48) Da intercettazioni telefoniche condotte dalla procura di Trani, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, risulta che Berlusconi, nel tentativo di mettere il bavaglio ad Annozero, ha fatto pressioni su Giancarlo Innocenzi, membro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con inviti molto espliciti a chiudere il programma; nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Trani, risulta da un’altra intercettazione che il direttore del Tg1 Minzolini ha promesso a Berlusconi di intervenire con editoriali per screditare Spatuzza e alcuni magistrati.

49) Con il cosiddetto decreto “salva liste” il governo è intervenuto, abusando della costituzione (comma IV art. 72, art.117 della costituzione), nel tentativo golpista di cambiare le regole nel corso della competizione elettorale.

50) Con il decreto Bondi sulle Fondazioni Lirico-Sinfoniche vengono tagliati fondi alla lirica, arrecando grave danno alla cultura. Infatti, il decreto prevede lo stop ad assunzioni e concorsi; il blocco del turn over; il divieto di lavori extra come insegnare in Conservatorio; la discussione sugli integrativi nei contratti presso l'agenzia nazionale Aran e non più nei singoli teatri; ballerini in pensione a 45 anni; sparizione dei corpi di ballo, di arti e mestieri altamente specializzati che nascono e crescono nei teatri stessi.

51) Il Governo ha negato lo stanziamento dei fondi Fas (ridotti in Finanziaria 2010 di 200 milioni di euro) per la copertura del deficit sanitario a 4 regioni (Campania, Lazio, Calabria, Molise) e ha invitato i loro governatori ad alzare le tasse fino al ripianamento del deficit.

52) Ben 31 miliardi di euro sono i fondi che il governo ha sottratto al mezzogiorno negli ultimi due anni, prelevandoli dal Fondo aree sottoutilizzate (Fas): 53,7 miliardi destinati al mezzogiorno, dei 63 miliardi stanziati dal governo Prodi nella Finanziaria 2007, insieme al Fondo sociale europeo; tali fondi, vincolati a interventi per lo sviluppo e l´occupazione al Sud, sono stati ridistribuiti verso le regioni del nord e in ambiti non direttamente connessi con la missione concernente il riequilibrio territoriale.

53) Non mancano anche in questa legislatura interventi legislativi a favore delle aziende di Berlusconi, come: le norme contenute nel decreto Romani sugli spazi pubblicitari televisivi che avvantaggiano Mediaset a discapito di Sky; l’innalzamento al 20% del tetto per l’acquisto di azioni proprie da parte delle società quotate in borsa, subito messa in atto dal cda di Mediaset; lo spostamento di pubblicità da Rai a Mediaset da parte delle aziende e delle istituzioni controllate dal governo: ministeri, Poste, Eni, Enel, ecc.

54) Il governo Berlusconi continua a finanziare missioni militari in luoghi di guerra addirittura aumentando il budget per l’Afghanistan da 310 a 364 milioni di euro.

Insomma, il governo Berlusconi toglie ai poveri per dare ai ricchi e non si preoccupa della grave situazione precaria di milioni di famiglie a ridosso e al di sotto della soglia di povertà, ma anzi si cerca di nascondere la situazione di questa gente, facendo apparire che niente di drammatico ci sia.
L’elevato numero delle note precedenti, che ho cercato di rendere quanto più sintetiche possibile, testimonia quante ne ha combinate questo governo di bugiardi, piduisti, eversivi, evasori, corruttori, corrotti, filo-mafiosi, che vuole mettere il bavaglio all’unico baluardo di informazione rimasto ancora libero, cioè la rete, per nascondere all’opinione pubblica tutte le malefatte riportate sopra.

giovedì 7 maggio 2009

I trucchi del "decreto abracadabra" ricostruzione diluita in 23 anni

di MASSIMO GIANNINI (fonte: www.repubblica.it)

Impegni solenni, progetti altisonanti. Garantiti dalle solide certezze del presidente del Consiglio. Ma se scorri il testo del provvedimento, ti accorgi che lì dentro di veramente solido c'è poco e niente.

Tutto balla, in quello che è già stato ribattezzato il "Decreto Abracadabra". Le cifre, innanzitutto. Dopo il Consiglio dei ministri straordinario del 23 aprile, Berlusconi e Tremonti avevano annunciato uno stanziamento di 8 miliardi per la ricostruzione dell'Abruzzo: 1,5 per le spese correnti e 6,5 in conto capitale. A leggere il decreto 39, si scopre che lo stanziamento è molto inferiore, 5,8 miliardi, ed è spalmato tra il 2009 e il 2032. Di questi fondi, 1,152 miliardi sarebbero disponibili quest'anno, 539 milioni nel 2010, 331 nel 2011, 468 nel 2012, e via decrescendo, con pochi spiccioli, per i prossimi 23 anni. Da dove arrivano queste soldi? Il governo ha spiegato poco. Il premier, ancora una volta, ha rivendicato il merito di "non aver messo le mani nelle tasche degli italiani". Il ministro dell'Economia si è fregiato di aver reperito le risorse "senza aumentare le accise su benzina e sigarette, senza aumenti di tasse, ma spostando i fondi da una voce all'altra del bilancio".

Il "Decreto Abracadabra" non aiuta a capire. Il capitolo "Disposizioni di carattere fiscale e di copertura finanziaria" dice ancora meno. Una prima, inquietante cosa certa (come recita l'articolo 12, intitolato "Norme di carattere fiscale in materia di giochi") è che la ricostruzione in Abruzzo sarà davvero un terno al lotto: 500 milioni di fondi dovranno arrivare, entro 60 giorni dal varo del decreto, dall'indizione di "nuove lotterie ad estrazione istantanea", "ulteriori modalità di gioco del Lotto", nuove forme di "scommesse a distanza a quota fissa". E così via, giocando sulla pelle dei terremotati. Un "gioco" che non piace nemmeno agli esperti del Servizio Studi del Senato: "La previsione di una crescita del volume di entrate per l'anno in corso identica (500 milioni di euro) a quella prevista a regime per gli anni successivi - si legge nella relazione tecnica al decreto - potrebbe risultare in qualche modo problematica".

Una seconda, inquietante cosa certa (come recita l'articolo 14, intitolato "Ulteriori disposizioni finanziarie") è che altre risorse, tra i 2 e i 4 miliardi di qui al 2013, dovranno essere attinte al Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate, che dalla Finanziaria in poi è diventato un vero Pozzo di San Patrizio, dal quale il governo pompa denaro per ogni emergenza, senza che si capisca più qual è la sua vera dotazione strutturale.
E questo è tutto. Per il resto, la copertura finanziaria disposta dal decreto è affidata a fonti generiche e fondi imprecisati: dai soldi dell'Istituto per la promozione industriale (trasferiti alla Protezione civile per "garantire l'acquisto da parte delle famiglie di mobili ad uso civile, di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonché di apparecchi televisivi e computer") al trasferimento agli enti locali dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti.

A completare il gioco di prestigio contabile, non poteva mancare il solito, audace colpo a effetto, caro ai governi di questi ultimi anni: altri fondi (lo dice enfaticamente il comma 4 dell'articolo 14) potranno essere reperiti grazie alle "maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi". Insomma, entrate scritte sull'acqua. A futura memoria. E a sicura amnesia.

Ma non è solo l'erraticità dei numeri, che spaventa e preoccupa nel "Pacchetto Ricostruzione". A parte gli interventi d'emergenza, ci sono altri due fronti aperti e dolenti per le popolazioni locali. Un fronte riguarda l'edificazione delle case provvisorie ("a durevole utilizzazione", secondo la stravagante formula del decreto) che dovrebbero garantire un tetto ad almeno 13 mila famiglie, pari a un totale di 73 mila senza tetto attualmente accampati nelle tendopoli. I fondi previsti per questi alloggi (nessuno ancora sa se di lamiera, di legno o muratura) ammonterebbero a circa 700 milioni. Ma 400 risultano spendibili quest'anno, 300 l'anno prossimo.

Questo, a dispetto del giuramento solenne rinnovato dal Cavaliere a "Porta a Porta" di due giorni fa, fa pensare che l'impegno di una "casetta" a tutti gli sfollati entro ottobre, o comunque prima del gelo invernale, andrà inevaso. Quasi la metà di loro (secondo il timing implicito nella ripartizione biennale dei fondi) avrà un tetto non prima della primavera del prossimo anno.

Un altro fronte, persino più allarmante, riguarda la ricostruzione delle case distrutte. Il governo ha annunciato "un contributo pubblico fino a 150 mila euro (80 mila per la ristrutturazione di immobili già esistenti), a condizione che le opere siano realizzate nel rispetto della normativa antisismica".

Basterà presentare le fatture relative all'opera da realizzare, e a tutto il resto penserà Fintecna, società pubblica controllata dal Tesoro, che regolerà i rapporti con le banche. Detta così sembra facilissima. Il problema è che quei 150 mila euro nel decreto non ci sono affatto. Risultano solo dalle schede tecniche che accompagnano il provvedimento. E dunque, sul piano legislativo, ancora non esistono. Non basta. Sul totale dei 150 mila euro, il contributo statale effettivo sarà pari solo a 50 mila euro. Altri 50 mila saranno concessi sotto forma di credito d'imposta (dunque sarà un risparmio su somme da versare in futuro, non una somma incassata oggi da chi ne ha bisogno) e altri 50 mila saranno erogati attraverso un mutuo agevolato, sempre a carico della famiglia che deve ricostruire, che dunque potrà farlo solo se ha già risparmi pre-esistenti. Se questo è lo schema, al contrario di quanto è accaduto per i terremoti dell'Umbria e del Friuli, i terremotati d'Abruzzo non avranno nessuna nuova casa ricostruita con contributo a fondo perduto. Anche perché nelle schede tecniche del decreto quei 150 mila euro sono intesi come "limite massimo" dell'erogazione. Ciò significa che lo Stato declina l'impegno a finanziare la copertura al 100% del valore dell'appartamento da riedificare.

Nel "Decreto Abracadabra", per ora, niente è ciò che appare. Man mano che si squarcia la cortina fumogena della propaganda, se ne cominciano ad accorgere non solo i "soliti comunisti-sfascisti" dell'opposizione come Pierluigi Bersani (che accusa l'esecutivo di trattare gli aquilani come "terremotati di serie B"), ma anche amministratori locali come Stefania Pezzopane, o perfino presidenti di Confindustria come Emma Marcegaglia, che l'altro ieri a L'Aquila ha ripetuto "qui servono soldi veri". C'è un obbligo morale, di verità e di responsabilità, al quale il governo non può sfuggire. Lo deve agli abruzzesi che soffrono, e a tutti gli italiani che giudicano. L'epicentro di una tragedia umana non può essere solo il palcoscenico di una commedia politica.

mercoledì 21 gennaio 2009

Europa 7 e Pantalone

Dicono che la questione Europa 7 si sia chiusa. Vediamo cosa è successo:

"ROMA - La Sesta sezione del consiglio di Stato ha stabilito che Europa 7, l'emittente di Francesco Di Stefano, dovrà ottenere dallo Stato un risarcimento di poco più di un milione di euro. La pronuncia mette la parola fine ad una vicenda decennale."

Dallo Stato??? Ciò vale a dire, in altre parole, quanto segue: Berlusconi occupa abusivamente (ergo, commette un illecito), con Rete 4, le frequenze che spetterebbero a Europa 7.

Il danno a quest'ultima, ossia, lo ha, fino a oggi, cagionato il nano maledetto. Europa 7, quindi, deve essere risarcito. Avvia una causa che va avanti da anni e anni. Le viene accordato il risarcimento, in misura assai inferiore alle richieste. Quello che non mi riesce di comprendere è perché mai tale risarcimento lo si debba pagare noi? Perché per favorire gli interessi di Berlusconi, si debba togliere denaro dalle mie tasche e da quelle di tutti gli italiani?

Poi: adesso Europa 7 potrà trasmettere? Certo: "Frequenze, chiuso il caso «Europa 7» Potrà trasmettere su quelle di Raiuno".

Quindi Raiuno dovrà cedere una frequenza per poterla concedere a Europa 7. Rete 4 resta comunque abusivamente. Tutto questo è rivoltante.

venerdì 24 ottobre 2008

Tagli alla ricerca

La solita figuraccia davanti al mondo intero. Siamo avvezzi, ormai, alle figuracce nel mondo, che quasi non ci facciamo caso. Ci siamo assuefatti? Mah? Forse è proprio così. La cosa non mi riguarda: ogni figuraccia mi colpisce come se fosse una mia colpa.

Riprendendolo dal blog di Antonio Di Pietro, ecco l'articolo uscito su "Nature", un settimanale di informazione scientifica, che critica le scelte del "governo" (si fa per dire) italiano di tagliare i fondi per la ricerca. La critica è riferita al taglio, in quanto taglio al "futuro" del paese.

Buona lettura.

"Nel tentativo di accelerare la sua arrancante economia, il governo italiano si concentra su obiettivi facili, ma sconsiderati. È un periodo buio e arrabbiato per i ricercatori in Italia, esposti ad un governo che mette in atto la sua strana filosofia per il taglio dei costi. La settimana scorsa, decine di migliaia di ricercatori sono scesi in strada per manifestare la loro opposizione ad una proposta di legge volta a frenare la spesa pubblica. Se passa, come previsto, la legge provocherebbe il licenziamento di quasi 2000 ricercatori precari, che costituiscono l’ossatura degli istituti di ricerca italiani perennemente a corto di personale - e metà di essi sono già stati selezionati per posizioni a tempo indeterminato.

Proprio durante la manifestazione dei ricercatori, il governo di centro-destra di Silvio Berlusconi, che è tornato al governo lo scorso maggio, ha deciso che i fondi di università e ricerca potrebbero essere usati per aiutare le banche e gli istituti di credito italiani. Questa non è la prima volta che Berlusconi ha bersagliato le università. Ad agosto ha firmato un decreto che tagliava i fondi universitari del 10% e ha permesso di coprire solo una posiziona accademica vuota su cinque. Ha anche permesso alle università di trasformarsi in fondazioni private per ottenere introiti aggiuntivi. Dato il clima attuale, i rettori universitari ritengono che l’ultimo passo sarà usato per giustificare ulteriori tagli ai fondi e che alla fine li costringerà a cancellare i corsi che non hanno grande valore commerciale, come gli studi classici o addirittura le scienze di base. La notizia è arrivata all’inizio delle vacanze estive, ma le conseguenze sono state comprese pienamente solo ora - troppo tardi, visto che il decreto sta per essere trasformato in legge.

Nel frattempo, il Ministro per l’educazione, l’università e la ricerca, Mariastella Gelmini, non si è espressa in merito a tutte le questioni relative al suo ministero tranne quella sulle scuole secondarie e ha permesso che decisioni governative consistenti e distruttive fossero eseguite senza fare alcuna obiezione. Ha rifiutato di incontrare i ricercatori e gli accademici per ascoltare le loro preoccupazioni o per spiegare loro le direttive che sembrano richiedere il loro sacrificio. Inoltre non ha neppure delegato un sottosegretario che si occupi di tali questioni al suo posto.

Le organizzazioni scientifiche colpite dalla legge sono tuttavia state ricevute dall’ideatore della legge, Renato Brunetta, Ministro della pubblica amministrazione e innovazione. Brunetta ritiene che si possa fare ben poco per fermare o modificare la legge, anche se è ancora in discussione nei vari comitati e deve ancora essere votata in entrambe le camere. In un’intervista ad un quotidiano, Brunetta ha paragonato i ricercatori ai “capitani di ventura” [sic N.d.T.], mercenari avventurieri del rinascimento, dicendo che dar loro un lavoro permanente equivarrebbe quasi ad ucciderli. Ciò mistifica un problema che i ricercatori gli avevano spiegato: che la ricerca di base di un paese richiede un adeguato rapporto tra il personale permanente e quello precario, con i ricercatori precari (per lo più post-dottorati) che si spostano tra laboratori di ricerca permanenti, stabili e ben equipaggiati. In Italia, come hanno tentato di spiegare a Brunetta, questo rapporto è tutt’altro che adeguato.

Il governo Berlusconi può anche ritenere che siano necessarie delle misure finanziare severe, ma i suoi attacchi alla ricerca di base italiana sono avventati e poco lungimiranti. Il governo ha trattato la ricerca semplicemente come un’altra spesa da tagliare, quando invece dovrebbe essere considerata un investimento per costruire l’economia del sapere del ventunesimo secolo. In effetti l’Italia ha già sposato questo concetto aderendo alla Strategia di Lisbona 2000 dell’Unione Europea, in cui gli stati membri hanno promesso di aumentare i fondi di ricerca e sviluppo (R&D) fino al 3% del loro prodotto interno lordo. L’Italia, un paese del G8, ha una delle spese in R&D più basse del gruppo, essendo appena dell’1.1%, meno della metà di quanto spendono nazioni comparabili come la Francia e la Germania.

Il governo non deve considerare solo i guadagni a breve termine attuati attraverso un sistema di decreti facilitato da ministri compiacenti. Se vuole preparare un futuro realistico per l’italia, come dovrebbe, il governo non dovrebbe riferirsi pigramente al passato, ma capire come funziona la ricerca in Europa oggi."

mercoledì 10 settembre 2008

Un paese governato dalla malavita

Sì, noi diventeremo come una di quelle repubbliche del sud America, dove chi sta al potere, oltre a essere tutt'altro che democratico, è essenzialmente un malfattore.
Chi è al governo, sta manipolando la legge e la costituzione, per ottenere proprio che chiunque sia al governo, possa avere mani libere. Possa delinquere a proprio piacimento e non possa essere perseguito da nessuno. Ciò equivale a condannare a una sicura bancarotta il nostro povero paese. Perché? Perché i reati che più di altri commettono e vogliono continuare a commettere indisturbati son quelli della corruzione, della truffa, della frode, e sempre nei riguardi dello Stato (ovvero, nei nostri riguardi).
Saremmo uno dei paesi più ricchi del mondo se solo chi è al potere fosse onesto.
Lo scopo di chiunque entri in politica, attualmente, (tolta qualche rara eccezione) è uno solo: riempirsi le tasche.

Il controllo totale del paese, e la vaporizzazione dell'alternanza al governo, sarà possibile soltanto successivamente al colpo di stato che stanno attuando. Piano piano, si stanno eliminando tutti gli strumenti di reale democrazia. Il colpo di stato siffatto non sarà neanche più perseguibile (e te pareva): due anni fa, l'articolo 283 del c.p.p. è stato modificato:

prima della modifica: "Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni."

dopo la modifica: "Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni".

C'è da dire che è proprio grazie all'articolo 283 che è stato possibile celebrare il processo alla loggia massonica P2 (alla quale erano iscritti molti degli uomini politici dell'attuale centrodestra, incluso il nano maledetto).

La modifica a questo articolo del codice di procedura penale è avvenuto silenziosamente. Nessuno ne ha parlato. C'è da chiedersi da dove nasce l'esigenza di modificare questa legge. Da dove?


lunedì 30 giugno 2008

The Observer

Silvio Berlusconi rimane un imbarazzo per la democrazia

[The Obsever - Editorial]

Il grande paradosso della democrazia è che la libertà politica di cui ha bisogno per svilupparsi fornisce sostegno anche ai propri nemici. Una società democratica deve tollerare, fino ad un certo punto, l’attività di quei politici dagli istinti fondamentalmente antidemocratici.

Prova lampante è il fatto che Silvio Berlusconi sia stato liberamente eletto Presidente del Consiglio. Ha assunto l’incarico da 50 giorni, dopo un periodo all’opposizione, avendo precedentemente governato nei periodi 1994-95 e 2001-2006. Durante il primo mandato era stato denunciato di corruzione dai suoi avversari - ma mai condannato. E’ anche stato regolarmente accusato di nepotismo, cattiva gestione dell’economia e nazionalismo reazionario socialmente scissionista. Eppure, ha vinto ancora.

Berlusconi è stato eletto grazie a promesse di rinascita economica (l’Italia ha una delle economie dalla crescita più lenta nella zona Euro), gonfiata da l’ulteriore promessa di usare la mano pesante con la criminalità e l’immigrazione, che il partito Forza Italia presenta quotidianamente come un unico problema.

Al governo, egli ha proposto una severissima schedatura razziale, il rilevamento delle impronte digitali dei bambini Rom e la minaccia di allontanare dai propri genitori quelli che chiedono l’elemosina nelle strade italiane, una misura vista dai leader di altre minoranze come un ritorno al passato fascista dell’Italia.

Berlusconi è anche ritornato sul suo tema legislativo preferito: proteggere sè stesso dalle varie accuse di corruzione che si sono accumulate contro di lui negli anni. Vuole far passare una legge che renderebbe le più alte cariche dello Stato, inclusa ovviamente la propria, immuni da procedimenti penali. Quando ha tentato di introdurre il medesimo provvedimento nel 2004, la Corte Suprema lo giudicò anticostituzionale. Un’altra legge in via di approvazione sospenderebbe per un anno certi processi in cui il presunto crimine conduce ad una sentenza maggiore di 10 anni. Un processo del genere, che dovrebbe iniziare il prossimo mese, comprende accuse di corruzione nei confronti di Berlusconi.

Questo programma è una piccola parte della guerra spietata nei confronti della magistratura e di quei settori dei media determinati a costringerlo a rendere conto delle proprie azioni. (Il Presidente del Consiglio ha il controllo sostanziale della televisione privata e usa la propria posizione per influenzare l’emittente pubblica.) I giudici che lo perseguono, egli afferma, sono “il cancro nella nostra democrazia”.

Tutto ciò è stato condotto con le maniere spudorate ed appariscenti tipiche di Berlusconi che, se non fossero tanto inquietanti, ricorderebbero quelle del presentatore di un circo.

La guida di Berlusconi è una tragedia per gli italiani, anche se la scomoda verità a proposito di tale problema è che così tanti di loro lo hanno votato. Ciò dovrebbe servire da avvertimento per gli altri Paesi dell’Europa occidentale che ritengono che la loro cultura democratica sia così ben radicata da essere immune da minacce interne. Se questo è il grande paradosso della democrazia, il più grande cliché nella politica è che le nazioni ottengono i leader che meritano. Ma certamente l’Italia e l’Europa meritano qualcosa di meglio di Silvio Berlusconi.

[Vai all'articolo originale su The Observer]

mercoledì 18 giugno 2008

Campania, rifiuti. Elezioni?

Mi viene da dire: può, l'elettore del meridione, pensare di dare il suo voto a una "aggregazione" di partiti, che presumono di allocare sulla poltrona di presidente del consiglio dei ministri un già losco figuro, per giunta settentrionale, e sperare che costui prenda DAVVERO a cuore i problemi VERI del meridione (anzidetto "mezzogiorno" che non ho mai capito perché)?

Se io fossi carta non supporrei, come solutore dei miei problemi, un paio di forbici.

venerdì 23 maggio 2008

Quanto è lontana la Svezia!

Il nostro paese è in declino. Io lo vedo e lo noto da molti anni. Il livello di scolarizzazione e, di conseguenza, culturale del popolo italiano, è basso. Molto. E non è casuale. E' stato progettato per decenni. Un popolo, più è ignorante, meno possiede strumenti di valutazione obiettiva. Meno strumenti di questo genere possiede, meno capisce. Meno capisce, più bisogno di messaggi semplici ha per mantenere la sensazione di essere, comunque, al passo. E' un'equazione: se sei stupido, più facilmente ti frego. Come è possibile nascondere la realtà dei fatti senza suscitare sospetti a chi è l'interlocutore? Parlandogli d'altro. Ecco la necessità di avere, di possedere i media. La televisione commerciale nasce da questo bisogno. C'è il bisogno, da parte della classe dirigente, di instupidire la testa dell'elettorato (perché per questa gente siamo importanti esclusivamente perché votiamo) e illuderla che tutto va bene e che tutto andrà meglio. Falsi messaggi unitamente all'occultamento dei veri guai, il tutto condito con stupidaggini. Ecco che ai telegiornali (e quindi ai giornalisti) proni al potere, si affiancano trasmissioni televisive di livello culturale rasoterra. Donnine seminude, quiz illudenti e alludenti a una possibilità di ricchezza a portata di mano, programmi di approfondimento che nulla approfondiscono e che a tutti gli effetti fungono esclusivamente da vetrine per personaggi di dubbio valore, ma che in questo modo acquisiscono uno pseudo valore agli occhi del popolo bue e via dicendo.
Paragonare un telegiornale attuale con uno di 20 o 30 anni fa è deprimente: non c'è tg che non sia diventato, oramai, un rotocalco. Cronaca nera pilotata dagli interessi politico economici, "panino" di dichiarazioni della solita schiera di servi, notiziole gossip, cinema, stupide curiosità dall'estero (talvolta inventate di sana pianta, "Striscia la notizia" lo ha dimostrato) e marchette varie (vedi servizi sulla moda).

Il declino è anche nella cosidetta classe dirigente stessa. E' importante anche questo punto. Per trasformare una democrazia in una oligarchia, se non in una dittatura "morbida", è necessario che chi davvero guida il paese all'ormai prossimo sfacelo, si attorni di pseudo politici ignoranti quanto il popolo. Questi personaggi sono burattini pronti a eseguire gli ordini dei loro capi pedissequamente, senza discutere, senza porsi domande, in cambio di un po' di potere (leggi: denaro pubblico da gestire, parte del quale dirottare nelle proprie tasche e in quelle di coloro che ha vicino). Ecco i vari deputati e senatori pronti a votare qualunque legge vergognosa, qualunque schifezza, che all'estero nessuno si sognerebbe mai di promuovere, i quali possono commettere reati e arricchirsi indebitamente al riparo della propria impunità parlamentare. Oppure in cambio di poltrone di rilievo dalle quali gestire persone, patrimoni, affari poco leciti, favorire amici, e così via. Spesso tutto ciò con la complicità della chiesa, interessata alle medesime cose che, non dimentichiamolo, possiede un potere immenso da restituire, da mettere sull'altro piatto della bilancia: la capacità, ogni domenica mattina, di parlare dai propri pulpiti a milioni di imbecilli che con la convinzione di ascoltare la parola di "dio" si bevono quanto il potere politico è interessato a inculcare loro.

Non se ne esce. E non se ne uscirà finché non si giungerà alla bancarotta dello stato. Dopo, una bella rivoluzione, una nuova dittatura e poi tutto ricomincerà. E tutto si ripeterà. Siamo molto lontani dalla Svezia (tanto per citare un paese civile che mi piace tanto) e non solo geograficamente.

Vedi Napoli e poi piangi.

Berlusconi porta il governo a riunirsi a Napoli. Vuole mostrare che lo stato c'è. Dov'era fino a oggi, sarebbe bene che lo spiegasse. Ieri sera, ad Annozero, l'ospite Alessandra Mussolini rimarcava più volte che sono 16 anni che a Napoli esiste il problema della nettezza urbana, delle discariche (per lo più abusive, nda) e della "munnezza". Io non so se sono 16, 10 o 20 anni, ma certamente non è questione che va avanti da un anno. Questo vuol dire soltanto una cosa: anche considerando la stima grossolana della Ducia, se dal 2008 si torna indietro di 16 anni (ergo si torna al 1992), i seguenti governi:

  • Amato I
  • Ciampi
  • Berlusconi I
  • Dini
  • Prodi I
  • D'Alema I
  • D'Alema II
  • Amato II
  • Berlusconi II
  • Berlusconi III
  • Prodi II
non hanno affrontato correttamente il problema, o non lo hanno affrontato punto. E' lecito prendersela con Prodi, che ha governato per 22 mesi? Certo, anche lui ha le sue responsabilità, ma calcolatrice alla mano le ultime legislazioni, quelle susseguitesi negli ultimi 16 anni, che si sono sostanzialmente disinteressate del problem, sono le seguenti:

Legislazionedurataorientamento politico
XI21 mesisx
XII22 mesidx sx? (Berlusconi - Dini)
XIII60 mesisx
XIV60 mesidx
XV20 mesisx

SX = 112 mesi

DX = 71 mesi

Vista così, la responsabilità maggiore sembrerebbe essere della sinistra (o centro-sinistra che si voglia dire). Quello che mi chiedo, però, è: Dini lo possiamo considerare di sinistra? Amato è sinistra? Più che sinistra, Amato lo definirei "sinistro". Ciampi? Brav'uomo, certo, ma, a parer mio, svincolato tanto da sinistra quanto da destra.
Ma poi: chissenefrega, fondamentalmente. Il problema accessorio è che, con tutta probabilità, Napoli verrà liberata dall'immondizia omnipresente e chi ci guadagnerà sarà l'impresa costruttrice degli inceneritori, la FIBE, società al 100% di proprietà di Impregilo.
Tutto un programma, verrebbe da dire.
Impregilo è un consorzio fra diverse aziende di origine plurinazionale (Giappone, Spagna, Italia), ed è quello che ha vinto la gara per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. La FIBE è la responsabile del disastro relativo all'inceneritore di Acerra, costato fin'ora più di 400 milioni di euro e mai entrato in funzione, in quanto non adatto al CDR (combustibile da rifiuti). Geniale.
Sembrerebbe che anche i prossimi 5 inceneritori verranno realizzati dalla FIBE. Chissà chi siede nel cda della FIBE?
Basta.