venerdì 23 maggio 2008

Quanto è lontana la Svezia!

Il nostro paese è in declino. Io lo vedo e lo noto da molti anni. Il livello di scolarizzazione e, di conseguenza, culturale del popolo italiano, è basso. Molto. E non è casuale. E' stato progettato per decenni. Un popolo, più è ignorante, meno possiede strumenti di valutazione obiettiva. Meno strumenti di questo genere possiede, meno capisce. Meno capisce, più bisogno di messaggi semplici ha per mantenere la sensazione di essere, comunque, al passo. E' un'equazione: se sei stupido, più facilmente ti frego. Come è possibile nascondere la realtà dei fatti senza suscitare sospetti a chi è l'interlocutore? Parlandogli d'altro. Ecco la necessità di avere, di possedere i media. La televisione commerciale nasce da questo bisogno. C'è il bisogno, da parte della classe dirigente, di instupidire la testa dell'elettorato (perché per questa gente siamo importanti esclusivamente perché votiamo) e illuderla che tutto va bene e che tutto andrà meglio. Falsi messaggi unitamente all'occultamento dei veri guai, il tutto condito con stupidaggini. Ecco che ai telegiornali (e quindi ai giornalisti) proni al potere, si affiancano trasmissioni televisive di livello culturale rasoterra. Donnine seminude, quiz illudenti e alludenti a una possibilità di ricchezza a portata di mano, programmi di approfondimento che nulla approfondiscono e che a tutti gli effetti fungono esclusivamente da vetrine per personaggi di dubbio valore, ma che in questo modo acquisiscono uno pseudo valore agli occhi del popolo bue e via dicendo.
Paragonare un telegiornale attuale con uno di 20 o 30 anni fa è deprimente: non c'è tg che non sia diventato, oramai, un rotocalco. Cronaca nera pilotata dagli interessi politico economici, "panino" di dichiarazioni della solita schiera di servi, notiziole gossip, cinema, stupide curiosità dall'estero (talvolta inventate di sana pianta, "Striscia la notizia" lo ha dimostrato) e marchette varie (vedi servizi sulla moda).

Il declino è anche nella cosidetta classe dirigente stessa. E' importante anche questo punto. Per trasformare una democrazia in una oligarchia, se non in una dittatura "morbida", è necessario che chi davvero guida il paese all'ormai prossimo sfacelo, si attorni di pseudo politici ignoranti quanto il popolo. Questi personaggi sono burattini pronti a eseguire gli ordini dei loro capi pedissequamente, senza discutere, senza porsi domande, in cambio di un po' di potere (leggi: denaro pubblico da gestire, parte del quale dirottare nelle proprie tasche e in quelle di coloro che ha vicino). Ecco i vari deputati e senatori pronti a votare qualunque legge vergognosa, qualunque schifezza, che all'estero nessuno si sognerebbe mai di promuovere, i quali possono commettere reati e arricchirsi indebitamente al riparo della propria impunità parlamentare. Oppure in cambio di poltrone di rilievo dalle quali gestire persone, patrimoni, affari poco leciti, favorire amici, e così via. Spesso tutto ciò con la complicità della chiesa, interessata alle medesime cose che, non dimentichiamolo, possiede un potere immenso da restituire, da mettere sull'altro piatto della bilancia: la capacità, ogni domenica mattina, di parlare dai propri pulpiti a milioni di imbecilli che con la convinzione di ascoltare la parola di "dio" si bevono quanto il potere politico è interessato a inculcare loro.

Non se ne esce. E non se ne uscirà finché non si giungerà alla bancarotta dello stato. Dopo, una bella rivoluzione, una nuova dittatura e poi tutto ricomincerà. E tutto si ripeterà. Siamo molto lontani dalla Svezia (tanto per citare un paese civile che mi piace tanto) e non solo geograficamente.

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